giovedì 19 gennaio 2012

Piercheope storie di uomini e di monti presenta:


Otto Von Kattivonen
                                                   
    
CAPITOLO PRIMO
 
Ritratto del Doktor Otto Von Kattivonen



Le fiamme avvamparono nell’imponente camino scavato nella roccia, lucciole incandescenti svolazzavano verso la fuligginosa cappa. Come un felino scarlatto che inarca il dorso verso l’alto pronto a scattare per difendere la sua preda, il fuoco si levò alto avvolgendo e divorando il giornale che il Doktor Otto Von Kattivonen aveva gettato tra le sue ardenti fauci. La sola vista dell’enorme volto del principe stampato sulla prima pagina gli aveva dato la nausea, odiava quel volto sempre sorridente. Friedrich Gütengüt,  principe di Gütenstadt, era un uomo buono, buonissimo, l’uomo più buono al mondo, onesto e giusto, saggio e affascinante, e bello, bellissimo, insomma perfetto sotto tutti i punti di vista. Ed era l’esatto opposto del Doktor Otto, l’ultimo discendente della casata Von Kattivonen, stirpe che annoverava tra i suoi appartenenti i migliori cattivi e antagonisti della storia. Cattivo, orrendamente crudele e malvagio così come nessun altro uomo poteva sperare di essere, o almeno nessun uomo che non vanti un avo nella famiglia Von Kattivonen.E’ inutile aggiungere che viveva solo, isolato dal resto del mondo, ma poiché ogni cattivo necessita di un aiutante, l’unica compagnia che si concedeva era quella del maggiordomo meccanico Foffeneimer, il quale da secoli ricopriva il duplice ruolo del maggiortante, o aiutandomo, insomma faceva sia da aiutante che da maggiordomo. Dove ero rimasto … fuoco principe Otto famiglia cattivo solo … ah si dunque.

  Viveva solo, certo, ma non pensate che Otto fosse triste, e ancor meno che provasse invidia nei confronti del principe e della sua corte; sia chiaro, egli viveva come un eremita solo perché non aveva ancora trovato una persona malvagia quanto lui, se un tal essere fosse esistito ne avrebbe apprezzato  molto la compagnia; però non esiste, non cercatelo, non esiste.
  Rinchiuso nella sua buia, fredda, enorme e lussuosa magione scavata sul fianco di un alto-sempre-innevato-monte il Doktor Otto se ne stava seduto sul suo scranno di acciaio e velluto a fissare le pagine del quotidiano bruciare nel camino, e intanto pensava. Una scintilla, un pensiero, una sorsata di te, un altro pensiero, il guizzo di una fiamma, un altro sorso di te e cento pensieri di morte,e piani diabolici,e crudeli malefatte che si affastellavano nella sua mente. Cercare il modo di uccidere il principe Friedrich era il suo sommo diletto e la sua quotidiana tortura, l’obbiettivo la cui realizzazione avrebbe reso lui, Otto Von Kattivonen, il più celebre cattivo di tutti i tempi.     

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