martedì 27 novembre 2012

Dystonia Mon Amour

Tchaikovsky probabilmente scrivendo lo Schiaccianoci non sapeva che sarebbe stato usato a tal fine. Sono abbastanza convinto che se vedesse questo video proverebbe parecchio sconforto. Noi, d'altro canto, andremo tutti all'inferno e così voi perchè guarderete stammerda e riderete abbastanza, se non vi fa ridere avete sbagliato club.

 

lunedì 26 novembre 2012

L'italico Uomo-Aranea




E se desiderate gustarvi l'intero incredibile film cliccate qui

sabato 24 novembre 2012

Rubrica cinematografica: Corto è bello



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Old Pierchope had a farm.

C'era una volta un agnellino.

 

Un giorno decise che voleva diventare un agnellino famoso.
Nel 1976 grazie al suo amico Robert riuscì a fare una piccola apparizione in un famoso film.

 

Nel 1987, cavalcando l'onda della musica elettronica brutta, incise un brano.
 

 Nel 1991, fece un provino per avere una parte in un film che avrebbe potuto lanciarlo nel mondo del cinema. Purtroppo fu scartato a favore di un tale Anthony Hopkins.


Nel 1997, riuscì a raggiungere l'apice della sua carriera fondando uno dei gruppi che avrebbero sconvolto migliaia di ragazzine in quegli anni: i backstreet boys.

  
Dopo l'uscita del primo singolo, non riuscì a reggere la pressione della popolarità e tutto ciò che essa comportava. Fu trovato senza vita nella sua camera d'albergo il 12 settembre del 1997, morto per un'overdose da cocaina.

Era riuscito a diventare famoso, ma a che prezzo?


domenica 11 novembre 2012

MULLETPROOF episodio 2 - Star Mullets


Episodio 2 - Star Mullets


Stephen Strudel camminava, un raro momento di tranquillità, quei momenti gli ricordavano i bei giorni ante-guerra (la quarta), il suo mese a Parigi e quella dolcissima settimana durante la quale conobbe Michelle. Per una non proprio strana coincidenza quella settimana viene ricordata ancora oggi dai parigini come le 7 orribili giornate di Parigi.

*Furono 7 giorni in cui la città fu scossa da tumulti e sommosse, innescati perché Manidiporco, per fare un regalo alla sua bella, strappò un fiore dal giardino di Roger Lepue, noto per essere la persona più permalosa di tutta la Francia. Scoperto il misfatto, monsieur Lepue incolpò la sua vicina di casa, Mariè Lambert la terza persona più permalosa di Francia, sposata con la seconda persona più violenta della nazione che, offeso per l'offesa recata a sua moglie pensò bene di dare un'aggiornata alle classifiche e riempì il signor Lepue di piombo. Per la fine della giornata le molotov erano le armi più innocue che si vedevano volare tra i due palazzi ai lati della strada, il giorno dopo la battaglia si estese al quartiere e in pochissimo tempo a tutta la città. Dopo una settimana le forze armate decisero di intervenire, un paio di quartieri furono rasi al suolo e ci vollero un paio di missili neuronucleari per calmare la gente, ma tutto finì bene con meno di mezzo milione di morti in totale.

Il detective arrivò in Pitas's Street che erano passate le 3, il convento era stato spostato negli ultimi anni nel vecchio carcere di massima sicurezza. Da quando il Vaticano era stato cancellato dalla faccia della terra gli ordini religiosi avevano fatto da soli quello che sapevano fare meglio, gestire traffici e trascinare folle. Al Convento della Paura, le suore, gestite dalla Badessa, tenevano le file della prostituzione, del mercato nero degli organi e di chissà quali altri traffici. Avevano però anche una delle ultime grosse biblioteche ed era quello il motivo per cui Strudel si era diretto in quel posto.

Una suorina di bassa statura era di guardia in portineria.
"Salve sorella, vorrei fare un giro in biblioteca" la monaca lo osservò di sbieco
"E tu chi cazzo saresti?" disse, estraendo una calibro 38 da un cassettino.
"Un vecchio conoscente della Badessa, le dica che Manidiporco è qui". La donna sollevò la cornetta dell'interfono, "Oh, stronza, dì alla Badessa che un certo Manidimerda è qui e..."
"Manidiporco" precisò l'uomo.
"Manidiporco" si corresse la suora "...E vuole entrare in biblioteca. Mh, ok" poi rivolta al detective "Aspetta seduto lì, dove ti posso vedere bene".
Stephen si sedette, meglio seguire le regole della casa. "Vuoi un po' di coca mentre aspetti?" chiese cortesemente la donnina.
"No grazie, con la coca ho smesso a 13 anni"
"Come vuoi"
Dopo venti minuti finalmente arrivò il permesso e a Manidiporco fu concesso di entrare.
All'ingresso della biblioteca lo aspettava nientemeno che la Badessa in persona, nel suo imponente metro e sessantadue di bellezza e odio. Sorridente scese quei tre gradini che li separavano e gli diede una pacca sulla spalla.
"Vecchio Steve, come va? Cosa ti porta da queste parti?"
"Va tutto bene Badessa, sono qui per la biblioteca, ultimamente mi sto trovando troppo spesso ad aver a che fare con un certo simbolo strano, magari lo trovo tra i vostri libri"
"Molto improbabile, abbiamo pochi libri che trattano quegli argomenti, più che altro ci sono rimaste un sacco di riviste di moda, parecchi romanzi e qualche volume di filosofia, ma simbolismo ed esoterismo no, che poi sarebbe contrario alla nostra fede"
"Ah ah ah" rise il detective.
"La faccio sempre la battuta della fede, è divertente, comunque vai pure a cercare, le mie sorelle qui ti porteranno in giro e se ti serve qualcosa, chiedi pure a loro"
"Mi date la scorta, addirittura?"
"Abbiamo delle consegne in arrivo, meno gente ficca il naso meglio è, senza offesa eh"
"Nessuna offesa" chiuse l'uomo.


Inizio intervallo:

Fine intervallo 


Passò la successiva ora in biblioteca senza trovare nulla, cominciò dai pochi libri di esoterismo fino ad arrivare ai libri d'interpretazione dei sogni, a parte le riviste di moda, cinema, musica e qualche romanzo, non era rimasto nulla, se quel triangolo era un segno di riconoscimento o era un nuovo gruppo, o si erano nascosti molto bene negli anni. No, non poteva essere un gruppo nuovo, Manny Lobster sfoggiava quel simbolo quasi trent'anni prima.

Fumava una sigaretta, immerso nei suoi pensieri, ragionando e rimuginando su quel poco che sapeva. Fissava, senza davvero guardarla, una pila di vecchi magazine e inserti di giornale, ad un certo punto con la coda dell'occhio notò una nebbiolina arancione su un'altro mucchio di riviste e giornali. Non fece in tempo a voltarsi che la nuvoletta era sparita, Manidiporco si avvicinò, più per curiosità che altro, e dando una rapida occhiata ai giornali si accorse di una cosa, in copertina al giornale in cima c'era la facciata di un teatro, una foto risalente ad almeno quarant'anni prima, la cosa che però catturò la sua attenzione era che nella luminosa insegna del teatro era installato un grosso triangolo baffuto. Non fece in tempo a stupirsi che un boato gigantesco scosse il pavimento della biblioteca e fece sbattere gli scaffali, il detective si appuntò in fretta il nome del teatro e corse via insieme alle suore di guardia.
Fuori dall'edificio principale, nel cortile del convento, vide quella che in seguito definì come la regina di tutte le scene assurde a cui mai aveva assistito. Un camion bruciava ostruendo l'ingresso, dietro di esso degli uomini vestiti da operai sparavano come ossessi alle suore che, riparate dietro un muretto, rispondevano al fuoco. A lato dell'ingresso, dalla guardiola uscivano alcuni degli operai e subito venivano massacrati di cazzotti dalle suore, che erano in vantaggio numerico.
Manidiporco era ancora lì che cercava di capirci qualcosa quando si sentì afferrare e trascinare via dall'ingresso del carcere. La Badessa lo teneva per un braccio e lo conduceva da qualche parte, in mano aveva una pistola enorme, il vestito era strappato in più punti e grondante di sangue, non aveva più il velo alla testa, anche i lunghissimi e ricci capelli, una volta castani erano sporchi di rosso.
"Quei bastardi ci volevano fottere, ora li fottiamo noi, maledetti Libici del cazzo, ora ti porto all'uscita laterale così te ne vai all'inferno e non mi devo preoccupare anche del tuo culo"
"Grazie" disse lui un attimo sorpreso dal linguaggio della donna.
 Arrivarono lì in venti secondi e lei lo spinse fuori con una manata, per un attimo scorse il suo braccio destro che chiudeva la porta, la tunica era strappata in quel punto e una vistosa piramide coi baffi era tatuata sull'avambraccio.


Fin. Alla settimana prossima

Episodio 1 - Enter the Mullet

domenica 4 novembre 2012

Verso l'infinito e oltre

Sicuramente molta gente è incazzata in questo periodo. A quanto pare tanti simpaticoni vogliono farli esplodere.








E ci stanno riuscendo benissimo.

venerdì 2 novembre 2012

Piercheope's club presenta: MULLETPROOF

Episodio 1 - Enter the Mullet


Era una notte buia e tempestosa, Stephen Manidiporco Strudel si stava recando al suo piccolo appartamento in periferia, a piedi come al solito. Aveva rinunciato all'ombrello quasi subito, dopo che il vento gliel'aveva divelto, rovesciato, e strappato dalle mani, maledetto vento. Maledetta anche la pioggia, a Manidiporco non piaceva la pioggia, da quando suo cugino una volta era morto di pioggia, non si fidava più.
Arrivò a casa che erano le due passate.
C'era qualcosa di strano nell'aere, qualcosa non gli tornava, il gatto era sempre lì che lo fissava con l'unico occhio buono che gli era rimasto, i pesci rossi erano sempre due, una canzone di cent'anni prima passava alla radio che evidentemente aveva dimenticato accesa, quel presentimento non era ancora svanito, se ne fregò e andò dritto a dormire. La giornata era stata lunga e difficile, troppe cose a cui pensare.

Un nuovo caso, una roba che puzzava di sangue e tragedia, insomma il solito per Manidiporco. Avevano trovato Johnny il Pagliaccio morto ammazzato con le cervella che rifacevano la tappezzeria ad un bar della zona brutta della città. Il caso interessava la polizia perché avevano trovato sulla scena un segno particolare, la firma di un serial killer. Il problema stava nel fatto che quel serial killer era morto in carcere  27 anni prima. La polizia locale non riusciva a cavare un ragno dal buco e così i familiari si erano rivolti alla sua agenzia di investigazione.
Era da almeno un anno che non gli presentavano un omicidio, un anno in cui aveva visto ogni genere di schifezza e depravazione, da ladri di capelli a pervertiti che entravano nelle case della gente e sputavano sulla maniglie delle porte e sui mobili, da depravati che intrecciavano i cavi del computer a stupratori di lettiere per gatti. Aveva indagato su altri omicidi certo, ma questo era diverso, il Pagliaccio era uno abbastanza conosciuto nell'ambiente della malavita cittadina, un ricettatore di oggetti valorosi, un uomo importante, prezioso. Per ucciderlo avevano dovuto avere delle ragioni più che ottime.
Manidiporco decise che ci avrebbe pensato il giorno dopo, era tardi e stava arrivando il sonno.
Era il 1 Gennaio 2044 e stava per iniziare l'anno più impegnativo della sua finora piuttosto impegnativa vita.


Inizio Intermezzo

Fine intermezzo


Si svegliò alle 9, un pò più tardi del solito, e alle 9 e un quarto era già pronto e usciva di casa, era l'uomo più veloce al mondo a prepararsi per uscire. In ufficio prese gli attrezzi del mestiere e andò dritto sulla scena del crimine. Il sigillo della polizia era ancora lì, intatto, lo strappò e si infilò nel bar.
Il bagno era ancora un casino, sangue dappertutto e sul muro, marchiata col sangue, la firma del serial killer, un triangolo con un paio di baffi al centro, il simbolo di Manny Lobster, il serial killer condannato e morto da ormai 27 anni, chi era allora questo assassino? un emulatore? doveva fare più ricerche su quel simbolo. Usciva dal locale quando ebbe la sensazione di essere osservato, si girò ma l'unica cosa che vide fu una nuvoletta arancione che si diradò immediatamente.

Decise di passare in obitorio e di scoprire qualcosa dal medico che stava facendo l'autopsia. L'obitorio era in un brutto palazzo risalente ai primi anni 2000, un cono alto un centinaio di metro, tutto nero e con le vetrate a specchio, perennemente lucide, che riflettevano il sudiciume della città attorno, dalle ultime due guerre mondiali nulla era più stato lo stesso, e pensare che la prima era stata causata per sbaglio. Una volta dentro si fece indicare l'ufficio del responsabile e da lì scoprì di dover parlare col dottor Krüger, un tedesco, fuggito dal suo pease per spionaggio, durante la quarta guerra mondiale aveva passato di nascosto le posizioni delle flotte ad un suo amico russo durante una delle lunghissime partite a battaglia navale con la quale Russia e Germania si contendevano il controllo del mare Baltico.

*piccolo excursus: spieghiamo che visto che la terza guerra mondiale aveva lasciato insoddisfatte moltissime persone, per non parlare dei morti, si era deciso che la quarta si sarebbe combattuta con partite di Battaglia Navale, Risiko, Monopoli e Scacchi, erano partite lunghissime, alcune duravano settimane e ci scappavano quasi sempre un paio di morti ammazzati, spesso in maniera molto fantasiosa.

Il dottore, o err Doktor come veniva chiamato dai colleghi in obitorio era un omone di quasi un metro e ottanta, con occhi piccoli e cattivissimi, quando Manidiporco lo incontrò aveva il camice pieno di sangue e l'espressione spaventosa di chi sta per starnutire. Un brivido freddo gli attraversò la schiena.
"Salve signor Krüger, sono Stephen Strudel, indago sull'omicidio di Johnny Meyer, il Pagliaccio, mi chiedevo se potesse darmi una mano"
"Se lei non è della polizia, e non lo è, non posso dirle nulla" ribadì secco il dottore.
"Certo che non sono della polizia, io lo vorrei davvero risolvere questo caso, altrimenti non mi pagano, io il mio lavoro lo faccio e lei in quanto medico dovrebbe sentirsi in dovere di aiutare, non ha fatto il giuramento di Ippocrate anche lei?"
"AH, dovrebbe pen zapere che il ciuramento è stato annullato di falidità durante la cuarta guerra" quando il dottore si alterava, si sentiva forte il suo accento germanico "Non sono più tenuto a far nulla se non sono ben pagato" il messaggio sottinteso era abbastanza chiaro, ma Manidiporco non aveva liquidi a portata di mano.
"Ripasserò in caso mi serva il suo aiuto, dottore" disse, quasi sputando l'ultima parola.
"Arrivederci mio caro" concluse l'uomo. Fu mentre allungava il braccio per stringergli la mano che il detective notò qualcosa, la sua camicia forse troppo corta si ritirò lasciando intravedere la punta di un triangolo e quelli che sembravano dei baffi, tatuati appena sotto il polso. Finse di non aver notato nulla, strinse la mano al dottore e se ne andò.
Doveva scoprire di più su quel simbolo e sul dottore.

Fin.

Episodio 2 - Star Mullets